- disperata ha scritto:
- forse è una follia ma dopo un anno di scuola devastante dal punto di vista psicologico ho deciso, dopo l'ennesima richiesta di mio figlio di cambiare compagni e scuola ( mio figlio è dislessico) che forse era arrivato il momento di cercare un posto migliore dove non fosse classificato come un poveretto ma bensi come un individuo uguale agli altri
Ma te lo immagini come sarà uguale agli altri tra gli svedesi e il mondo degli emigrati? Cara “disperata” Se mi permetti.
Prima di tutto vorrei dirti che la disperazione non è buona consigliera, però capisco che tu devi aiutare tuo figlio a crescere bene malgrado sia dislessico.
Credo però che nella tua disperazione non hai pensato che alla sua dislessia tu aggiungi problemi di emigrato all’estero,
e non saranno pochi per un ragazzo che già nel suo ambiente naturale ha difficoltà psicologiche causa la dislessia
Per prima cosa in Svezia tu sua madre diventi automaticamente non auto sufficiente nel comunicare, avrai difficoltà a pronunciare nomi e indirizzi di strade in svedese, solo per fare un esempio.
Vero che in Svezia come forse anche in alcune regioni italiane, i dislessici frequentano scuole adatte quando non vanno in quelle comuni con assistente di sostegno. So anche che il computer aiuta molto questi ragazzi nell’apprendimento.
Portando tuo figlio a vivere in Svezia gli regalerai non volendolo uno o più problemi in più, tutta la famiglia si troverà in una situazione di alunni che devono imparare tutto:
Dalla nuova cultura, un nuovo modo di interpretare persone e società svedesi, come ci si muove nel tram tram di tutti i giorni per esempio. Un bimbo di 4 anni che non sa la lingua va incontro a emarginazione almeno per i primi tempi. La tu famiglia sarà composta di due figli piccoli con bisogno di attenzioni maggiori che in patria, e con due genitori che dovranno combattere per imparare a comunicare per saper integrarsi essi stessi.
Andare all’avventura va bene per un giovane senza famiglia. Ma anche con una famiglia è bene tentare di vivere meglio ed emigrare con i figli in una società che si apprezza di più. Ma c’é modo e modo.
Come ti hanno già detto gli altri, perché non pianificare meglio? Magari si sposta in Svezia prima tuo marito e cerca una sistemazione.
Credimi arrivando in Svezia per disperazione c’è il rischio che andate a finire tra i disperati del nuovo paese.
Ma tu cosa immagini? In una scuola per dislessici si parla svedese, e quando ci sono bambini che non sanno la lingua andranno prima in gruppi di alunni che non parlano svedese, che sono figli di turchi, arabi, somali e iracheni, solo per dirne alcuni.
Scusa sai , io in questi ultimi tempi non seguo tanto gli eccessi di elogio di chi ama la Svezia, in questo forum però ci sono anche persone con i piedi per terra.
Ognuno interpreta a modo suo le informazioni date sul disagio per chi non sa lo svedese. Chi sogna venga e provi mi dico. Tanti si trovano bene, specialmente se si fa il confronto di come molti (ma non tutti) oggi vivono in Italia.
Mi dispiace per i tuoi figli che sono piccoli. Nella vita si devono fare delle scelte. Ma la tua scelta di sradicare di brutto bimbi di sette e quattro anni? Forse il caso di cercare un’altra scelta alternativa? :flower:
ps. D'altro canto ci sono tanti bambini con traumi di guerre etniche e con genitori anziani apparteneti a culture atipiche a quella occidentale, che vengono aiutati alla meglio e sopravivono. Come lo sanno solo loro